Perché non ci dicono la verità ? Perché nessuno ne parla ?
Domande ricorrenti ma spesso immotivate, quando le risposte sono già da anni a disposizione di chiunque volesse leggerle.
In questo post ho raccolto i principali studi tecnici prodotti sul crollo delle Torri Gemelle, del WT7 e dell’attacco al Pentagono, che analizzano in maniera dettagliata e documentata gli eventi di quel tragico giorno. Questi rapporti e i loro contenuti sono riconosciuti in tutto l’ambiente ingegneristico mondiale, e questa affermazione non è in discussione.

Sfatiamo subito la diceria della “versione ufficiale”: non esiste alcuna “versione ufficiale”, come stiamo per vedere: le analisi tecniche sono più che abbondanti e non esiste nè mai è esistita una versione che le mettesse tutte insieme, o che a partire da queste analisi e investigazioni ne traesse una sorta di versione unitaria. Tutto è pubblico e liberamente consultabile e nell’ambiente ingegneristico mondiale (parlo per conoscenza diretta, lavorando da diversi anni in società di ingegneria) non esistono dubbi sulla validità di tali indagini e sulle loro conclusioni.

il 16 agosto 2001 fu arrestato Zakariya Moussaoui, accusato di essere uno dei “sostituti” dei dirottatori dell’11 settembre. Attorno al suo processo ruota tutto il materiale e gli studi fatti sull’argomento, tra i quali anche le ricerche che affrontano in maniera specifica le cause dei crolli e la ricostruzione dell’impatto sul Pentagono e che qui cerco di mettere insieme.

Partiamo quindi dalle Torri Gemelle e dalla causa del loro crollo. Ecco (alcune) indagini svolte. Sotto ho cercato di sintetizzare al massimo le conclusioni espresse, se vi fidate di quello che scrivo io…altrimenti beh…ci sono i link apposta, così ve li potete studiare da soli, cosa che vorrei esortarvi a fare (specialmente gli scettici). NB: le ricerche qui sotto riportate sono state fatte da società o enti la cui competenza e professionalità non è in discussione.

il rapporto FEMA (Federal Emergency Management Agency)
l’indagine del NIST (National Institute of Standards and Technologies)
il NIST sul WT7 (il World Trade 7, noto come “edificio 7”)
lo studio del MACE (School of Mechanical, Aerospace and Civil Engineering);
l‘analisi di Zdenek P. Bazant sul sito del MIT (Bazant è questo; il Massachusetts Institute of Technology credo lo conosciate già);
studio della Purdue University; (realizzato tramite tecniche di simulazione computerizzata);
ricerca del portale engineeringcivil.com;

si potrebbe andare avanti per ore ma direi che di materiale ce n’è già più che a sufficienza.
Cosa dicono ? Sintetizzo al massimo:

1 – l’impatto degli aerei provoca un incurvamento delle colonne esterne e trancia il fireproofing per più di 5000 mq di superficie delle stesse (35 colonne esterne tranciate, 6 colonne centrali tranciate, 3 seriamente danneggiate, più di 40 colonne spogliate dal fireproofing su più piani).

2 – il carburante agisce da innesco di quello che tecnicamente si definisce “incendio standard” o “incendio d’ufficio” (qui un esauriente documento dal sito dei Vigili del Fuoco) bruciando computer, scrivanie, documenti eccetera. Un incendio d’ufficio raggiunge una temperatura di circa 800° in meno di mezz’ora, per arrivare a più di 1000° passata l’ora.

3 – la capacità di carico dell’acciaio strutturale a queste temperature scende in maniera verticale e fino al 20% o 10% (qui un documento sul sito dei Vigili del Fuoco). Anche questa è cosa nota, e queste indagini ne presentano le prove; quindi tutti quelli che parlavano del fatto che l’acciaio fonde a 1500° e che quindi non poteva crollare per quello…non fate domanda di assunzione in una società di ingegneria, vi indicherebbero subito l’uscita.

4 – i punti precedenti determinano il crollo dei solai che cominciano a collassare sui solai sottostanti (vedi anche questo documento), uno alla volta, fino al momento in cui la struttura (che è progettata per reggere un carico statico) non è più in grado di sostenere il crollo e collassa.

5 – il WT7 fu investito dalle macerie della Torre Nord, innescando incendi che non potevano essere domati anche per l’assenza di acqua. Anche qui, l’indebolimento strutturale e la rottura di numerosi giunti causò il crollo dei solai, lasciando le colonne portanti senza contenimento laterale e causando il successivo crollo di una vasta porzione dell’edificio (l’intera facciata).

Di nuovo torno a sottolineare che queste dinamiche sono ben note a chi lavora nel campo dell’ingegneria e tutte le conclusioni arrivano al termine di un iter investigativo rigoroso, passato ovviamente per l’analisi di centinaia di materiali analizzati dopo i crolli.

Ora tocca al Pentagono (e qui chi finora aveva sentito solo i deliri dei vari cazzari youtubeiani rimarrà a bocca aperta):

il rapporto ASCE (American Society of Civil Engineers);
lo studio del NTSB (National Transportation Safety Board, a proposito del percorso di volo dell’AA77);

Sempre a proposito del Pentagono vorrei aggiungere uno dei tanti link che raccolgono le foto successive all’attacco, tanto per sfatare una delle bugie più grossolane dei youtubeisti secondo cui non c’erano evidenze della presenza di un aereo (si lo so, l’avete sentita anche voi questa cazzata…peccato che poi basta informarsi per definirla tale).

Ora, da studiare c’è veramente tanto e mi rendo conto che molte cose sono “arabo” per chi non ha familiarità con l’ingegneria strutturale. Per quanto mi riguarda, i concetti di cui si parla sono non solo plausibili (ci mancherebbe) ma anche evidenti per chi di professione tratta tutti i giorni con strutture d’acciaio e con problematiche di tipo ingegneristico, nonostante questo studiare e capire tutto quello di cui parlano richiede tempo ed impegno. Ma questi documenti esistono (da tempo), sono pubblici e sono esaurienti, e dovrebbero essere consultati da chiunque ancora si chiede “perché non ci dicono la verità ?”.

Non posso che concludere linkando uno dei documenti che meglio riassume tutti gli elementi che compongono la storia degli attentati dell’11 Settembre, non solo gli aspetti tecnici di cui ho parlato qui: “11/9 – la cospirazione impossibile“.

Leggete, capite, e poi per chi vuole, se ne può anche parlare.